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Campagna di sensibilizzazione contro la violenza alle donne. Artemisia raccoglie fondi attraverso la vendita di un fiore rosso creato da FLo

Firenze, 16 novembre 2016 - Presentata oggi in Palazzo Vecchio la campagna di raccolta fondi contro la violenza alle donne ed ai bambini “Tu da che parte stai? Indossa un fiore e prendi posizione!”, in occasione della giornata mondiale contro la violenza alle donne. Simbolo della campagna è un fiore, realizzato dalla cooperativa sociale Flo.

La campagna, che culminerà con una serie di eventi il prossimo 25 novembre, è realizzata da Associazione Artemisia, con il patrocinio del Comune di Firenze ed il sostegno di Toscana Aeroporti, Findomestic, General Electric, Cooplat, Arci e con il contributo del fotografo Carlo Cantini e la grafica Fabiana Bonucci.

 

 

La violenza alle donne che in un numero crescente di situazioni esita in uccisioni per mano del partner o dell’ex partner sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria piaga sociale, in Italia viene uccisa dal marito o dal suo ex una donna ogni tre giorni. In oltre nel 50% dei casi la vittima aveva già denunciato il proprio assassino. Al livello europeo si stima che la violenza alle donne uccida o lasci lesioni più del cancro e degli incidenti stradali.

Secondo i dati Istat in Italia sono 6 milioni e 788 mila le donne che hanno subito una violenza nella vita tra i 16 ed i 70 anni, il 90% di queste violenze si consumano in ambiente domestico o familiare e circa il 70% delle vittime di omicidi compiuti fra le mura domestiche sono donne. Il 10% ha subito violenze sessuali prima dei 16 anni.

 

“Il terreno su cui cresce la violenza che sfocia in atti eclatanti – sostiene Teresa Bruno, Presidente di Associazione Artemisia - è fatto di gesti abituali e frasi stereotipate che ci riguardano tutti e tutte fin da bambini. Frasi e gesti che vengono riprodotti anche negli slogan pubblicitari e nei programmi televisivi che limitano la nostra libertà e il modo di essere donne e uomini”.

“Questi comportamenti, gesti, modi di pensare - prosegue la Bruno - rendono invisibile la violenza. Per questo motivo abbiamo deciso insieme alla Cooperativa Sociale Flo di realizzare dei fiori rossi da indossare come spille. Perché ad ogni età e in ogni occasione si possa mostrare con un fiore indossato da che parte stiamo. Perché un piccolo fiore rosso all’occhiello possa darci l’occasione di affrontare l’argomento con amici, in famiglia, al lavoro. Perché un fiore possa essere occasione di cambiamento individuale e collettivo.”
“Prendiamo tutti posizione – conclude la Bruno - per diffondere una cultura del rispetto e della reciprocità. Questa campagna è nata ed è stata possibile grazie all’incontro e alla collaborazione tra persone di realtà diverse e testimonia che solo con il contributo della comunità e di ciascuno di noi si può realmente costruire un cambiamento”.

 

Per Marco Carrai - Presidente di Toscana Aeroporti – che con il Progetto Per Michela sostiene la campagna: “Il fenomeno della violenza di genere ha ormai le caratteristiche di una vera e propria piaga sociale e purtroppo non se ne prende piena consapevolezza finche non ti tocca da vicino. Il luogo di lavoro è la dimensione privilegiata per far emergere situazioni di pericolo e per intervenire prima: occorre imparre a leggere i segnali ed intervenire. Questo è stato il primo suggerimento che ci ha dato Paola Alberti (la madre di Michela Noli) e che ci ha mosso insieme alla famiglia di Michela a realizzare il progetto Toccana Aeroporti per Michela. Affinchè le aziende recuperino il loro ruolo sociale e prendano posizione. Affinchè casi come quello di Michela e di troppe altre donne, bambine e bambini non si verifichino più”.

 

FLO Cooperativa Sociale Onlus, produce le spille all’interno del proprio laboratorio di sartoria, nel quale impiega persone afferenti dalle categorie svantaggiate. Il ricavato delle donazioni per le spille, oltre a sostenere il reinserimento lavorativo delle persone seguite da Flo Onlus sarà in parte devoluto al Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze per sostenere le attività di aiuto alle donne e ai bambini vittime di violenza. Sarà un contributo concreto per le oltre mille e trecento richieste di aiuto che Artemisia accoglie ogni anno.

 

I fiori si possono trovare presso Flo Concept Store in Lungarno Corsini, 30/34 R Firenze, presso il Centro Antiviolenza Artemisia in via del Mezzetta 1 int, con una donazione di 3 euro, presso l’aeroporto di Firenze e in occasione di vari altri eventi sul territorio.

 

ARTEMISIA
Da oltre vent’anni il Centro Antiviolenza Artemisia è impegnato sul territorio fiorentino nel contrasto alla violenza verso le donne, i bambini e gli adolescenti e nella promozione dei loro diritti. I percorsi di accoglienza e sostegno sono da sempre offerti gratuitamente grazie al supporto costante degli Enti Locali, delle Istituzioni e di molti privati. Dal febbraio 1995 al dicembre 2015, Artemisia ha accolto 9636 donne in situazioni di violenza, 2787 richieste di aiuto per minori vittime di maltrattamento ed abuso, e 694 adulte/i che hanno chiesto aiuto per violenze subite nell’infanzia. Dal 1999 al 2015 abbiamo ospitato 158 donne e 164 minori nella Casa Rifugio ad indirizzo segreto, per tutelare la loro incolumità.

 

LA COOPERATIVA SOCIALE FLO nasce nel 2011 dal desiderio di tre fiorentine di dar vita ad un piccolo paradosso: realizzare prodotti esclusivi creando opportunità di lavoro inclusive per persone svantaggiate. Elisabetta Renzoni, Guia Michelagnoli e Maria Serena Asso, le tre socie fondatrici, hanno avviato la loro avventura imprenditoriale nello store di Lungarno Corsini a Firenze, all'interno del quale è possibile trovare capi prodotti da piccoli brand di eccellenza selezionati tra manifatture italiane, giovani designer e altre cooperative sociali. Dall'autunno 2016 al negozio è stato affiancato un laboratorio sartoriale dove viene disegnata e prodotta la collezione di abbigliamento e accessori a marchio Flo oltre ad una serie di commesse realizzate per l'esterno. 24 sono le persone che lavorano per la cooperativa a vario titolo, il 50% delle quali sono persone con vario tipo di fragilità.